Assegno di inclusione: il rischio diventa concreto, chi non riceve più il sostegno

Adesso il rischio diventa concreto per tutti coloro che ricevono l’Assegno di Inclusione. Potrebbero non riceverlo più: cosa bisogna sapere.

Tutti ormai conoscono l’Assegno di Inclusione, la nuova misura di supporto escogitata dal Governo Meloni e che va a sostituire il Reddito di Cittadinanza. L’importo medio che verrà caricato sulla carta dedicata sarà di 645,84 euro e potrà essere erogato a tutti quei nuclei familiari che al loro interno presentano individuo affetto da disabilità, un minorenne e un componente che abbia già compiuto i 60 anni d’età.

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C’è un rischio concreto per chi richiede l’Assegno di Inclusione – MisterKappa.it

Le ultime settimane sono state caldissime per chi ha diritto al nuovo beneficio pubblico. Infatti nella maggior parte dei casi in molti hanno protestato sui social per una situazione spiacevole. Infatti non pochi non sono riusciti a ricevere il sussidio. Sembra proprio che siano cambiati i requisiti, con molti cittadini che non hanno fatto attenzione a un particolare dettaglio. Adesso quindi è possibile scoprire cosa sta succedendo e qual è il rischio concreto per tutti.

Assegno di inclusione, il rischio è concreto: così non ricevi più il sostegno

Dallo scorso 27 marzo l’assegno di inclusione per il mese corrente sarà disponibile per i nuclei familiari che soddisfano determinati requisiti. Questo riguarda sia coloro che hanno già ottenuto il beneficio in passato e continuano a riceverlo, sia coloro che hanno presentato domanda in mesi precedenti e hanno completato positivamente l’istruttoria, avendo anche sottoscritto il patto di attivazione digitale entro febbraio per i primi pagamenti.

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Il motivo per il quale potresti non ricevere l’Assegno di Inclusione – Credits: Ansa Foto – MisterKappa.it

Per i primi pagamenti, i beneficiari riceveranno un avviso tramite sms o email indicando che la carta di inclusione è disponibile presso qualsiasi ufficio postale, con la prima mensilità accreditata. Allo stesso tempo, il 27 marzo verranno disposte le decadenze per le domande per le quali, durante il rinnovo, non sia confermato il possesso dei requisiti. È importante notare che a partire dai pagamenti di marzo è richiesta un’attestazione Isee 2024. Se non viene fornita, le prestazioni basate su un Isee 2023 verranno sospese fino a quando non verrà presentata la nuova Dsu.

L’erogazione riprenderà solo dopo che, basandosi sull’Isee attuale, verrà confermato il possesso dei requisiti per accedere alla prestazione. Attualmente i nuclei familiari beneficiari dell’assegno di inclusione a marzo 2024 sono 589.291, con un totale di 1.240.584 componenti. Questi dati sono in costante aggiornamento poiché l’assegno di inclusione è stato introdotto solo recentemente e molte domande continuano ad arrivare quotidianamente all’INPS.

L’Istituto sottolinea che, oltre all’assegno di inclusione, che prevede un totale stimato di 737 mila nuclei una volta a regime, a settembre è stata avviata un’altra misura di inclusione lavorativa prevista dal decreto lavoro, il supporto formazione e lavoro (Sfl), che mira a raggiungere altri 250 mila beneficiari una volta a regime.

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